
TITOLO DEL MESE MARZO-APRILE 2025: “La morte non esiste. Un’inchiesta scientifica. Un viaggio spirituale. Le prove della vita oltre la vita di Stèphane Allix (10 Settembre 2024), pag. 352, Casa Editrice: HarperCollins Italia. Prezzo: 19.00 euro.
Perché leggere questo libro? Stèphane Allix, giornalista e scrittore francese, dopo la tragica morte del fratello, si è addentrato in una lunga ricerca personale per cercare di capire cosa succeda quando moriamo, cosa accada alla nostra coscienza dopo la morte, se esista la vita oltre la morte. Il libro, frutto di quindici anni di studio e riflessione, propone l’idea che la nostra coscienza abbia una dimensione spirituale che sopravviva alla morte del corpo fisico. La sua opera rappresenta un ponte tra la scienza e la spiritualità, sfidando le idee tradizionali sulla vita dopo la morte. In un’epoca in cui la morte è spesso un tabù, “La morte non esiste” offre un’opportunità di esplorazione e comprensione, suggerendo che il nostro viaggio potrebbe non finire con l’ultimo respiro.
L’idea di scrivere questo libro nacque a Stèphane Allix, quando aveva 32 anni, mentre era reporter di guerra in Afghanistan, subito dopo la morte improvvisa del fratello in un incidente stradale. Da quel momento smise di fare l’inviato di guerra e dedicò 15 anni di ricerche nel campo medico, scientifico, psichico e filosofico per cercare risposte a domande come le seguenti. Cosa succede quando moriamo? Cosa accade alla nostra coscienza? La coscienza sopravvive alla morte cerebrale? Esiste una vita dopo la morte? Il libro inizia come una confessione alla propria figlia, un vero messaggio, un dono spirituale da padre a figlia. Vengono poi esaminati tutti i dati scientifici presenti nel campo delle neuroscienze sulle esperienze premorte, in particolare le cosiddette Nde (near death experience). In seguito, Allix intraprese personalmente pratiche spirituali antichissime come lo sciamanesimo e la meditazione profonda, e l’uso di allucinogeni come l’ayahuasca e la psilocibina. Attraverso queste pratiche, Allix cercò di comprendere se esista una continuità della coscienza oltre la morte cerebrale. La sua conclusione fu che la coscienza umana non è limitata al nostro cervello, ma possiede una dimensione che trascende la mera fisiologia. Questa idea, secondo Allix, implica l’esistenza di un’anima immortale. Quello che muore è il corpo: e noi non siamo solo corpo. Siamo ben più del nostro corpo. Quando moriamo il nostro corpo smette di funzionare, ma la nostra coscienza continua a vivere, a proseguire una forma di esistenza”. Nel libro tale coscienza viene definita come «coscienza fondamentale non locale». L’espressione “non locale” è stata presa dalla fisica quantistica. L’infinitamente piccolo come le strutture atomiche non seguono le stesse regole degli oggetti macroscopici e non vengono localizzati nello spazio e nel tempo. Anche la nostra coscienza “non locale” sembra vivere in una dimensione al di là del tempo e dello spazio. Una sua parte fondamentale è di natura spirituale e non è influenzata dalla morte del corpo e del cervello. Durante la vita l’attività cerebrale restringe, limita, blocca la nostra coscienza, che avrebbe secondo l’autore l’accesso a uno spazio potenzialmente infinito. Il nostro cervello ridurrebbe le sue possibilità alle piccole esperienze del quotidiano. I farmaci allucinogeni, come l’Ayahuasca, potrebbero liberare la coscienza dal recinto cerebrale, permettendole di entrare in una dimensione della realtà al di fuori del tempo e dello spazio. Secondo gli sciamani dell’Amazzonia questa realtà è una dimensione spirituale dove vivono gli spiriti dei morti, della natura, degli animali e delle piante. La nostra coscienza “non locale” avrebbe secondo l’autore la possibilità di accedere a questo mondo. L’aspetto straordinario è che è la stessa scienza a fornirci prove indirette della presenza di un’attività conoscitiva oltre le capacità cerebrali.
Qualcuno potrebbe dire “ma non bastavano le religioni, come il Cristianesimo, l’Islam, che in fin dei conti predicano da duemila anni che la morte non esiste? Ma quello è un discorso di fede e non tutti, soprattutto in questi tempi possiedono questo dono. Il libro di Stèphane Allix “La morte non esiste” offre così un messaggio di speranza anche per i non credenti e che temono che con la morte finisca tutta la nostra esistenza. Non tutti potrebbero essere d’accordo con le conclusioni di Stèphane Allix, ma il suo libro apre una porta al dibattito sul significato della vita e della morte, e sulla possibile esistenza di una realtà oltre quella sensibile.